Roberto Saviano offre spesso spunti interessanti. Non solo su temi scottanti o di attualità, riguardanti la mafia o la politica, ma anche su tematiche che hanno a che fare con la cultura, l'arte, il bello e la musica.
Il tema della bellezza è forse quello che più di altri - negli ultimi anni - ha subito etichettature. Se guardiamo al settore della moda, ad esempio, essere belle, attraenti, interessanti corrisponde spesso a canoni fuori dalla realtà, ma soprattutto fuori da quello che possiamo "sentire" come bello. E con "sentire" intendo quello che ci fa emozionare, vibrare, fermare -ad osservare meglio, a riflettere.
Il comune senso estetico sembra sempre più anestetizzato, appiattito. Spopolano ad esempio su Instagram video di piccoli ritocchi di chirurgia estetica, spesso fatti da ragazze giovanissime e già belle, che però vogliono omologarsi allo standard di bellezza vigente: labbra turgide, naso microscopico, nessuna imperfezione, lentigine, ruga di espressione, o ombra di occhiaia.
Molti diranno che è inevitabile e che sarà sempre così. La bellezza oggettiva, le taglie mini, etc.
Non sono neanche una fan del curvy se è inteso come eccesso di peso, perché ritengo che come l'anoressia abbia alla base un problema di alimentazione e psicologico, che in un modo o nell'altro danneggia corpo-psiche e anima.
Tornando a Roberto Saviano, oggi mi ha fatto riflettere di nuovo su questo tema. Su quello della bellezza autentica, diversa, unica, non stereotipata, e per questo coraggiosa. Mi riferisco al post pubblicato sul suo sito ufficiale e sui social dove mostra una foto della modella plus size Ashley Graham.
Nello scatto Ashley è su una bici con indosso una sorta di kaftano che lascia intravedere le cosce tornite e con la cellulite. Ancora una volta la modella rompe gli schemi twittando ironica sul fatto che la cellulite - che in molte avrebbero cancellato con Photoshop - in realtà, non avrebbe fatto male a nessuno.
"Un po' di cellulite non ha mai fatto male a nessuno... Smetti di giudicarti, accogli ciò che la società definisce "brutto".
È bello che si torni ad essere coraggiosi nel mostrarsi come si è,
nel sapere rendere i propri pregi difetti. Sarebbe bello rieducarsi
tutti ad un senso dell'estetico più autentico, senza filtri.
Roberto Saviano scrive: "E mi domando: ma quand'è che abbiamo iniziato a misurare e a disciplinare la bellezza? Quando abbiamo deciso quale bellezza è riproducibile e quale non lo è? Bisognerebbe diseducare alla bellezza, a questa bellezza dai fianchi scarni, dalle pance piatte, dal seno alto, perfetto. Nella bellezza bisognerebbe essere scostumati. Bisognerebbe capirla, cercarla, ammirarla, d’istinto confondersi e non rispondere più ai parametri".Etichette: Ashley Graham, bellezza, Roberto Saviano